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Il Forte di Gavi è una fortezza storica di tipo prettamente difensivo costruita dai genovesi su un preesistente castello di origine medioevale.

La fortezza si erge su una rocca naturale a strapiombo sul borgo antico di Gavi.

È stata realizzata inglobando un preesistente castello fatto erigere, secondo la leggenda, al tempo delle occupazioni saracene e ungare dalla principessa Gavia (o Gavina) che in quella località aveva stabilito la sua residenza. Secondo la leggenda, la principessa era di origine francese, tanto che ancor oggi il viottolo che conduce al forte, salendo dal borgo, porta il nome di Monserito (da mon cheri).

Fuor di leggenda, è difficile stabilire con certezza - a causa della mancanza di riscontri documentari - la data di costruzione dell'originario castello anche se gli studiosi non escludono che vi fosse nell'antichità in quel luogo una fortificazione di epoca pre-romana.

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Nel corso dei secoli la trasformazione da castello a forte è stata lenta ma costante: i primi interventi radicali sulla struttura originaria vennero compiuti nel 1540 dall'ingegnere militare al servizio della Repubblica Giovanni Maria Olgiati.

Il successivo progetto avviato nel 1626 (e portato a termine tre anni dopo) dal frate Vincenzo Maculani (Gaspare Maculano detto fra Fiorenzuola) poi divenuto cardinale, che operava in collaborazione con l'architetto genovese Bartolomeo Bianco, dotò la struttura di sei inespugnabili bastioni detti di Santa Maria, di San Giovanni Evangelista, di Mezzaluna, di San Bernardo, di San Tommaso (o di Passaparola) e di Sant'Antonio (o dello Stendardo), uniti fra di loro da robuste cortine munite di cannoniere. Risalgono al 1673, le fortificazioni sul colle accanto (Ridotta di Monte Moro).

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